Incontri Letture Presentazioni in Libreria Paoline: Il grande allenatore. Don Dino Foglio
Il grande allenatore è il titolo dato da don Davide al libro nel quale dà voce a tanti testimoni per parlare della paternità spirituale di don Dino.
Il libro è stato editato dalle Edizioni RnS grazie alla Fondazione don Dino Foglio nel 2016, a 10 anni dalla salita al cielo del nostro don.
Il ricordo che ognuno ha di don Dino e la sua stessa vita supera le pagine di un libro. Ed è per questo che si è fatto strada il desiderio di continuare a fare memoria, per conoscere un po' di più in profondità la sua ricca personalità.
Ed ecco provvidenziale l'opportunità offertaci dalle Paoline di Brescia di una serata in cui incontrarci per condividere la ricchezza dell'eredità umana e spirituale di don Dino.
Come sorelle della Fraternità Tenda di Dio abbiamo vissuto il dono della sua presenza nell'ultimo decennio della sua lunga vita. A questo fa eco quanto ci ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale: «con la vostra presenza avete ringiovanito la mia vecchiaia e di questo rendo grazie a Dio»
Se la Fraternità Tenda di Dio, dono che lo Spirito ha suscitato nell'ambito della spiritualità del Rinnovamento nello Spirito, è oggi presenza concreta nella Chiesa, riconosciuta a livello diocesano, lo deve proprio a don Dino, al suo essersi messo in profondo ascolto della volontà di Dio, cogliendo tutti i segni profetici, verificandoli e indirizzandoli verso una sapiente e concreta realizzazione.
La nostra comunità è stata caratterizzata, sin dalla nascita, dalla presenza praticamente quotidiana di don Dino. Il venir meno della sua "presenza fisica" ha segnato una profonda sofferenza ma, sin da subito, ci ha fatto e ci fa prendere sempre maggiore coscienza di come lui ci abbia sempre più proiettate e preparate ad affrontare un futuro "senza di lui": e in questo si coglie la grandezza di un padre.
Pur venendo a mancare il punto di riferimento finale per le decisioni più difficili o per le situazioni più intricate abbiamo toccato con mano una nostra crescita frutto dei suoi tanti incoraggiamenti a fare noi, decidere noi e anche «senza perder troppo tempo», ci diceva tante volte, con un'unica raccomandazione fissa, perentoria, evangelica: "dovete volervi bene", aiutarvi le une e le altre": «Questo - diceva - vi darà credibilità e forza per affrontare ogni difficoltà».
Nell'oggi, far memoria della sua presenza, tante volte anche silenziosa, ma sempre vigilante, ci incoraggia nell'impegno della responsabilità e rinnova la capacità di puntare all'essenziale e di andare «sempre avanti con fiducia»!
Don Dino non mancava di testimoniarci il fondamento della sua fiducia quando, sempre attraverso poche parole e magari dinanzi al Tabernacolo, ripeteva il suo totale affidamento a Gesù come Signore: «So a chi ho creduto","Chi mi giudica è il Signore!» Un segno concreto della paternità ricevuta come fraternità da don Dino è sicuramente il ritrovarci a portare avanti l'attività pastorale della casa di spiritualità in Gaver, il Villaggio Paolo VI, luogo che lui amava definire "palestra dello Spirito" e che tale continua ad essere.
Infatti, grazie alla Fondazione da lui costituita, oggi intitolata a suo nome e che ha recepito le sue ultime volontà, il Villaggio Paolo VI è «luogo e centro privilegiato di formazione umana, sociale, soprattutto cristiana… A tutti coloro che approfitteranno di questo centro spirituale, don Dino augura un forte cammino di santità, attraverso la preziosa esperienza di contemplazione, di silenzio, di ascolto della Parola, cullati dalla straordinaria oasi di pace e di ricchezza meravigliosa della natura che parla di Dio» (cfr. Statuto Fondazione Foglio).
Dentro questa "grande palestra", luogo di collaborazione con i nipoti di don Dino e con tanti volontari, raccogliamo la testimonianza di quanti hanno conosciuto don Dino e che continuano a ricevere aiuto e grazia per il cammino della vita
A volte ci sono fratelli e sorelle che non hanno conosciuto in vita don Dino ma, da come ne hanno sentito parlare, è come se lo ritrovassero nell’esperienza che fanno in questo luogo, immerso nella natura e un po’ lontano dal mondo.
Il nostro ricordare don Dino non vuole essere un fermarsi al passato ma il cogliere sempre più quella che è stata la gioia più profonda della sua vita e, dunque, il suo scopo più grande: amare il Signore Gesù e farlo conoscere a quanti incontrava.
A tal proposito era solito augurare, in più occasioni, di «ammalarsi di Gesù, perché chi si ammala di Gesù non guarisce più».
Allora il desiderio più grande riposto in questa proposta di una serata intorno alla sua figura potrebbe essere proprio che lo stesso fuoco d’Amore che ha animato tutta la vita di don Dino possa rinnovarsi anche nei nostri cuori.
L’augurio che ci facciamo può essere quello che ci viene dall’autore della lettera agli Ebrei quando dice: «Ricordatevi dei vostri capi,… . Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede».
L’esito finale della vita di don Dino canta la fedeltà del Signore che ha reso fedele lui fino alla fine, fino all’estremo abbandono, fino all’ultimo viaggio: e lui che amava ripetere per sé, e come accorato ammonimento agli altri, «nessuno è confermato in grazia», adesso ci è presentato come colui che è stato confermato in pienezza e può continuare nell’oggi a indicarci la bellezza della fede in Gesù, Signore della nostra vita e a ottenerci che sia sempre più contagiosa per il mondo in cui viviamo.
Le sorelle della Fraternità Tenda di Dio
Scrivi commento